Piove. La nebbia si dirada, la luce ormai è quasi scomparsa. Nella penombra si intravedono mani che artigliano l'inutilità di una morte, drappi spezzati e fradici di sangue e acqua. Acqua che cade dal cielo come lacrime, lacrime che vengono per lavare il sangue di gente folle morta per il sogno altrui.
Una presenza silenziosa, china sotto il peso della corazza di cuoio cotto è seduta. Uno scudo giace ai suoi piedi. Alcune vistose tacche danno l'idea dello scontro che ha sostenuto, ma non è il suo. Il suo è andato perso nella battaglia, questo l'ha strappato al suo nemico ormai trafitto dalla sua spada.
L'ombra stanca siede sulla misera collinetta di pietra e terra, incurante della pioggia che strisciante raggiunge ovunque il suo corpo stanco e offeso. I capelli rossi si appiccicano al viso duro, offuscano lo sguardo stanco che non va oltre i piedi appoggiati sulla nera terra intrisa del sangue di amici e nemici morti.
Non si direbbe, guardando la possente figura, che è quello di una donna. Donna guerriera. Donna piena di speranze di una vita normale, donna che si immagina a camminare accanto ad un uomo, donna che solleva un bimbo dal viso imbronciato e piangente, donna ridente che danza intorno ad un fuoco, donna pettegola mentre ciancia con le amiche. Donna e non più tale.
Alla pioggia altre goccie si mischiano sul viso della donna, sono lacrime di disperata perdita, di triste sconfitta, di una vita mai vissuta, del desiderio mancato, di una promessa non mantenuta, di una vita beffarda.
Alla pioggia, alle lacrime un sorriso contrasta. Le labbra si muovono, denti bianchi e perfetti illuminano la notte. Denti di lupo. Denti di forza espressa nella forza di un braccio. Denti che mordono la vita ed il gusto della vita. Denti che hanno assaggiato il sangue, Denti che strappno realtà a questa vita così irreale ed irraggiungibile.
Il naso freme, una brezza notturna nella notte piovosa porta un odore unico inconfondibile. Sì. Sì. E' odore unico, inconfondibile. Sangue. La mano freme artiglia la spada, la solleva leggera ma pesante da terra e la osserva colorata di un rosso slavato da queste lacrime che il cielo ha mandato per lavare la pazzia dell'uomo.
Come Donna si alza stanca sulle gambe provate dalla giornata, Come Uomo sposta il velo che ha sugli occhi, mentre solleva la spada portandola all'altezza dello sguardo duro ma vivo salutando quella vita strana e incongruente.
a Olga con Amicizia
Francesca
Meraviglia..
RispondiEliminaMeraviglia....
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